

Feltrinelli, 2024
Pagine 320
ISBN 978-8807035937
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Carino, lettura scorrevole e abbastanza piacevole. Ho apprezzato la ricerca della protagonista e il coraggio di mollare tutto per partire.
Storia intensa, a tratti commovente. Lettura piacevole, la consiglio a chi si sta ancora cercando.
Un libro che fa riflettere sulle cose davvero importanti della vita: i legami umani, l’ascolto di sé, il valore delle scelte autentiche. Una lettura che scorre con piacere ma lascia il segno. Bello da leggere e ancora più bello da regalare a che si vuole bene.
Un bel libro che ci ricorda che non è mai troppo tardi per trovare o ritrovare se stessi e per ricominciare. Ci propone a immaginare un vita più leggera e semplice di quella che magari al giorno d’oggi è la norma. A me mi ha ricordato il valore del vero tempo libero
Questo libro mi è piaciuto tantissimo, perché mi ha lasciato un messaggio profondo: l’importante non è spostarsi o cercare posti nuovi per stare bene, o tornare nei luoghi del passato, ma cercare di cambiare dentro di noi.
Questo è il classico libro da leggere sotto l’ombrellone. Leggero, scorrevole, con poche pretese. La protagonista scappa da Milano e da ciò che rappresenta per tornare in Puglia alla ricerca della sua adolescenza, ma soprattutto della sua spensieratezza e della libertà assaporata in quegli anni in quella terra in un ashram. Condurrà un viaggio alla ricerca di se stessa. Mi è piaciuto il filo rosso della cucina come luogo di incontro, del cucinare come atto d’amore, ma anche di come ogni ricetta sia legata a un luogo e a un ricordo.
Ein Roman, der auf einfühlsame und ironische Weise das Thema der Selbstfindung durch eine Reise zu den eigenen Wurzeln behandelt.
Questo è uno di quei libri che amo definire “curativi. Una storia che entra nella tua vita proprio quando hai bisogno di leggerla. Parole in cui riconoscersi e da cui imparare.
Più che una bella lettura è stato un bel viaggio.
Libro molto interessante, fa riflettere sul fatto che ognuno cercando la propria strada e il proprio posto nel mondo possa anche arrivare a non riconoscersi più ma c’è sempre un modo per riprendere i contatti con se stesso, magari di re-inventarsi ma sempre partendo da un momento in cui si stava bene.
Selene ha sbagliato strada tante volte e allora decide di tornare dove tutto è cominciato. Scappa da Milano, dal suo ristorante, dai debiti e dal possibile fallimento e torna in Puglia, dove è cresciuta in un ashram ed stata felice l’ultima volta. Il viaggio termina a pochi chilometri dalla meta e viene soccorsa da un’anima pia. Qui tra questi paesaggi immutati nel tempo riuscirà a ritrovare la via della felicità? L’inizio non è entusiasmante, ma man mano che le parole scorrono e la storia prende corposità il libro ha iniziato a piacermi molto. Selene affronta questo viaggio interiore facendo appiglio a ricordi, alle vecchie amicizie, a Flora sempre presente. Bello bello. Lo consiglio.
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